Massimo Mainardi

IL MIO BONSAI

Ho cominciato ad interessarmi di piante e giardinaggio nel 1983 quando dovevo progettare il mio giardino ed allora inizia a comprare riviste , libri e a frequentare vivai in cerca di piante particolari adatte allo scopo.

Poi un giorno presso una libreria vidi un libretto di Cat.Stewart sui bonsai ,mi affascinò a tal punto che lo acquistai .Leggendo e rileggendo mi appassionai sempre più fine ad incominciare ad andare su per i monti a cercare piccole piante, ma non solo mentre prima frequentavo vivai per cercare piante grandi ora li frequentavo per cercare materiale scadente e malformato che acquistavo a basso prezzo. Incominciarono le prime delusioni ma io non demordevo e continuavo nelle mie prove.Mi associai alla rivista della Volonterio che leggevo lo stesso giorno che mi arrivava e rimanevo stupito da tali maestri.A quel tempo non c’erano scuole e i club erano nel nord Italia,avevamo in Toscana due precursori dell’arte bonsai,il Bazzali e Giorgi che in quel periodo furono gli associazionisti dell’attuale UBI(prima le associazioni erano tre AIB-ABI-ABAN) e ci fu il primo congresso a Torino. Fu un trampolino di lancio perché cominciarono a nascere i club. Io mi iscrissi al Club Bonsai Pisa e cominciai a frequentare assiduamente le giornate al club per cercare di imparare il più possibile e cominciarono anche le prime mostre ,però ero un gradino sopra come tecnica e impostazioni delle piante,pur essendo autodidatta, e alle mostre facevo la mia figura ,ero molto soddisfatto. Poi conobbi Piero e gli altri dell’attuale club L’Arte del Bonsai di cui faccio ancora parte e di cui sono stato per anni presidente e da qui una svolta nel mio sistema di vedere i bonsai. Conoscemmo Franco Saburri ad una mostra Internazionale, con la partecipazione di grandi nomi del bonsaismo giapponese quali Suzuki, Terakawa ecc., organizzata a Pisa dalla sig.Volonterio dove ebbi l’onore di avere in esposizione un mio boschetto. Fu la svolta per tutti noi,Franco era un grande maestro,aveva una filosofia e una manualità che ancora oggi, che non c’è più,non ha eguali. Ci ha dato una impostazione che tuttora io seguo con piacere ed ho ancora delle piante che ho lavorato con lui,ho dei disegni (capolavori) di mie piante che ho incorniciato e tengo come reliquie.Cominciammo a fare mostre ,per far conoscere quest’arte ,con soddisfazione perché riscontravamo il piacere del pubblico nel vedere le nostre creazioni.

Durante questi anni abbiamo, nel nostro club, organizzato molti corsi sia di bonsai che di suiseki con vari istruttori nazionali di fama,ultimamente ci siamo coalizzati con un maestro di una scuola nazionale e presumo che non cambieremo ,perché dopo anni di cambiamenti ci siamo accorti che ogni insegnante ha un diverso modo di lavoro ed è difficile ogni volta subire un cambiamento.

Oggi possiedo un centinaio di piante che coltivo ,alcune sono in vaso bonsai e altre in vaso di coltivazione,perché nella mia filosofia il vaso bonsai è l’ultima cosa e solo dopo una accurata coltivazione e lavorazione andrà nel suo contenitore definitivo.Ora mi fermo,allego varie foto del mio giardino e dei miei bonsai, perché potrei parlare di mie esperienze all’infinito ma finirei con annoiare chi leggerà queste righe.

Un saluto a tutti e buon bonsai Mainardi Massimo